Con il piede giusto by Vikash Dhorasoo

Con il piede giusto by Vikash Dhorasoo

autore:Vikash Dhorasoo
La lingua: ita
Format: epub
editore: 66THAND2ND
pubblicato: 2018-10-29T16:00:00+00:00


6. Vivere la Francia

Ottantottesimo minuto dell’ultima partita dell’anno. Hac-Om 1-1. Ho appena giocato tutte le gare della stagione. Dal primo all’ultimo minuto; l’allenatore mi chiama e mi chiede di allontanarmi. Ho il tempo di toccare un’ultima volta il pallone e fare un passaggio. Sugli spalti, volti di tutti i colori.

Sono francese e amo la Francia. Amo la Francia perché sono francese. Amo la lingua francese, il cibo francese. Amo difendere la Francia quando viene attaccata. Ho difeso la Francia con le unghie e con i denti durante il mio passaggio a Milano. Dovevo essere più francese di quanto non fossi mai stato. Dovevo difendere ciò che rimproveriamo agli italiani. Siamo un po’ i loro belgi. E viceversa. A Milano mi chiedevano cosa mangiavo. Ovviamente non potevo mica essere francese con la faccia che mi ritrovavo. «Ebbene, mangio come voi». Salvo che mangio la carne con la pasta per contorno! Quando penso alla Francia e alle polemiche sulla nostra identità, penso subito a mio padre. Che cosa vuol dire essere francese, essere un bravo francese? Come si misura? C’è un cursore? Sì, sono «nero», ho origini indiane, i miei genitori vengono dalle Mauritius, eppure sono francese. Sì, in Francia è possibile. Sono sposato con una ragazza bianca di origine spagnola e le mie figlie sono meticce. Sì, sono francese, ma non so che rapporti ho con i simboli della nazione: La Marsigliese, la Marianne, ecc. Mentre mio padre, un muslayah, lui lo sa.

Sono francese e amo la Francia. Ma non come mio padre. Mio padre è anziano, ma alla sua età potrebbe essere ancora in piena forma. Lui, nel frattempo, sta morendo. Muore perché ha lavorato per la Francia, nei cantieri navali. Installava tubi. Idraulico sulle navi. Un mestiere duro, molto duro. Lavorava a Le Havre. Mio padre muore perché andare al lavoro significava andare al mattatoio: respirare amianto a pieni polmoni. Ma questo, a mio padre, ovviamente non è stato detto. Mio padre muore perché nel suo corpo c’è il settanta per cento di amianto. Mio padre è francese, un bravo francese che non parla francese, o lo parla male, che non mangia francese, o molto poco, e che non ha più amici francesi da quando è disoccupato. Ebbene, per i buoni servizi resi al suo paese e per morire in pace, la Francia, il suo paese, lo Stato francese, gli ha allungato cinquemila euro. «Lavorare di più per guadagnare di più» ha detto Nicolas Sarkozy quando era presidente. Beh, mio padre, in uno dei suoi rari momenti di lucidità, uno dei rari momenti in cui era ancora con noi, mi ha detto: «Io avrei voluto lavorare di meno e guadagnare di più». Era da un po’ che non mi parlava. Mi ha chiesto che ci faceva in Francia. Gliel’ho spiegato e gli ho chiesto se aveva dei rimpianti. Mi ha risposto di getto, in maniera molto decisa, con il sorriso: «No, no, sapevo che per voi era un bene». Voi siamo noi, i suoi quattro figli. Due maschi, due



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